Porsche Boxster S (2000)
Produzione: 1960/1965
Con l’introduzione della versione “D” la Fiat, dopo ben 3 anni, ufficialmente ammise l’esistenza di una seconda serie. Un grosso passo avanti nell’evoluzione della vettura, era già stato compiuto con la “Tetto Apribile” del 1959, considerata però ancora un ennesimo aggiornamento rispetto alla prima serie del 57.
All’esterno, risultano davvero minime le differenze tra un modello “tetto apribile” (a fanaleria aggiornata) e una “D”. La sostanziale differenza della D risiede nel motore che viene nuovamente potenziato, oltre che maggiorato. La cilindrata passa da 479 cc a 499,5, la stessa della Sport, ma con una potenza di 17,5 CV.
Come per il motore, cambia anche la denominazione del telaio: 110D.000.
Le principali innovazioni del modello furono le seguenti:
Anche la plancia, a seguito dell’introduzione del portacenere (in posizione centrale), cambiò in alcuni dettagli, principalmente nella disposizione della spia degli indicatori di direzione, ora affiancata alla spia delle luci abbaglianti, poste entrambe sul lato sinistro del tachimetro.
Alla meccanica:
La 500 D finalmente riuscì ad esaudire tutti coloro che nelle versioni precedenti potevano trovare delle perplessità soprattutto sulla dotazione di accessori per il confort. Anche se le modifiche della D, rispetto alla Tetto Apribile del 59, furono relativamente poco consistenti, il pubblico le accolse con grande entusiasmo; queste modifiche furono il tocco finale che rese perfetta la già buona versione del 59 e che decretarono, finalmente, il meritato successo della 500.
L’evoluzione del modello D fu reso possibile anche dal riposizionamento della 600 che venne proposta in un’unica versione potenziata a 750 cc. Nella gamma Fiat si accentuò dunque il distacco tra le due utilitarie, sia in termine di cilindrata che di prezzo.
Prezzo: 450.000 lire